domenica 23 agosto 2009

…Welcome to my (new) life!

Come dice il titolo..benvenuti!

Ho pensato a lungo su come iniziare questo blog..ed infine ho pensato ad un saluto, tratto da quell’omonima canzone che, rocckeggiando, esprime nel titolo proprio il suo scopo..

Si, lo so, i blog mammeschi non sono più ormai una novità (però sono utilissimi e divertenti)..ma la mia non è una scelta di stile!

Potevo, infatti, continuare a scrivere monologhi cartacei o lettere per CHI verrà, ma la vista di quei fogli nascosti e impolveriti sotto una cassettiera mi ha fatto pensare…qual è l’utilità??

Sfogo personale? O forse rendere i posteri partecipi delle paturnie confuse di una giovane mamma in crescita?

No, non fanno per me. Io sono una sostenitrice accanita dell’utilità delle cose. Riciclo tutto, ri-cucino tutto, ri-uso ogni cosa finchè se ne trova, un uso..

Poi ieri, dopo giorni di profondo sconforto, arriva una lettera di una cara amica; avete presente quei cari amici a cui non scrivete mai? Quelli che si, ci sono, ma siamo troppo impegnati per contattare anche solo per un saluto?

Prima di scoprire di essere mamma, il tempo mi scorreva addosso rapido fra mille impegni, ciascuno considerato alla stregua di un’epica ed indiscutibile lotta contro i mali del mondo..

Dicevo, ahimè prima di divagare, che è arrivata ieri questa lettera: bene, la cara amica, col fare dolce che le è congenito, mi fa gli auguri, venuta a sapere della gravidanza. Una cosa normalissima, penserete. Se non fosse che ha perso il suo bambino proprio in quei giorni in cui io scoprivo (a 1 mese e più, alla faccia della precocità) di crescere il mio. Commossa, le rispondo. E scopro una cosa che prima, da Wonderwoman impegnata, avevo quasi stupidamente dimenticato: scrivere SERVE ANCHE AGLI ALTRI.

Nella risposta che le ho inviato, così come nella sua lettera “scatenante”, c’era un po’ di tutto: sfogo personale, qualche consiglio, qualche domanda, tanto affetto ed il pensiero di farsi del bene reciprocamente, condividendo una parte importante delle nostre vite.

Ecco l’UTILITA’ della parola. E di tutte quelle lettere che ora ho sottratto alla polvere (e in campagna non è poca). Ecco perché scrivo questo blog e perché vi scrivo.

Alla 16°+2 settimana ed in quanto primipara (il termine, essendo naturalista, mi piace moltissimo) certo non pretendo di insegnare alcunchè!

Ma condividere le mie prime esperienze, imparare dalle vostre, essere una voce amica ed ascoltarne altrettante mi riempie di gioia. E’ cosa c’è di meglio della rete per diffondere, gratuitamente (che di costi già ce ne sono a sufficienza..) e a vasta scala, queste credo lodevoli intenzioni??

Forse anche così, in questa fase transitoria in cui tutto sembra incentrarsi su un ombelico (..”centro nevralgico del nuovo mondo..”, Jova insegna..) crescerò come mamma!

} PS

Almeno per la prefazione (se così dicesi anche in un blog) parlerò al plurale MASCHILE, perché non solo le pre-neo-mamme, ma anche i papà “in crescita” sono ben accetti! Anzi, forse sono ancor più ben accetti, perché ci illustrino i loro punti di vista, le loro opinioni ed una loro traduzione del quasi dantesco viaggio parallelo di due genitori in attesa, vissuto dal lato papesco.

Per il resto..ahìloro.. mi rivolgerò al femminile: ma fintanto che gli argomenti saranno pance, tetta, pipì, nausee e voglie, credo che proprio per questo non me ne vorranno!

Nessun commento:

Posta un commento

 
Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.